LA CUCINA DI BAHIA di Paloma e Jorge Amado
Ho preso in mano questo libro dopo che un’amica, italianissima, ha cucinato per noi brasiliano, seguendo proprio queste ricette. Non capivo come fosse possibile che in quel “formato” Einaudi potessero essere racchiusi pomodori, farina di manioca e specialità brasiliane.
L’ho letto, non conoscendo il mondo di Jorge Amado, lo ammetto. E questo libro mi ha conquistata. Perchè sono stralci di libri, pezzi di racconti, immagini rubate dalle opere del celebre scrittore e questi estratti riguardano proprio quella cucina di cui senti il profumo e ti sembra di sentire la consistenza tra le mani e sul palato mentre leggi.
Azzeccatissimo. Quando una descrizione che riguarda il cibo riesce a rendersi reale nella mente di un lettore, dargli la possibilità di portarsi un pezzo di quella storia – a cui magari si è sentimentalmente ancorato – sulla tavola, e lasciarsci travolgere dai profumi di un Brasile dei sogni… Beh, è una prova insolita. Paloma, la figlia di Jorge Amado, riesce a comporre bene il libro, commentare le ricette in maniera leggera e intrigante, svelando retroscena dei libri e della vita privata dell’autore, indicando con precisione in quale romanzo di mangia ogni piatto, citando senza diventare pesante.
Una ricetta perfetta.
“Gli anacardi passiti tipici del Sergipe, sono il dolce preferito da Jorge Amado. Quando dico preferito, sto parlando di preferenza vera,quella che induce l’individuo a nascondere i dolci in posto così reconditi che lui stesso se li dimentica…”
Recensione di Paola Annoni